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Verso il MIT4LS2018: JoTTO


26/09/18
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Abbiamo intervistato Marco Casarosa, per parlare del suo lavoro e del prossimo MIT

Intervista dopo intervista siamo arrivati alle porte del Meet in Italy for Life Sciences di Bologna, in programma dal 10 al 12 ottobre prossimi. Nel nostro percorso di avvicinamento all'evento oggi abbiamo incontrato Marco Casarosa, dell'unità operativa per la Valorizzazione della Ricerca della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, che, insiema alla Scuola Normale Superiore, la Scuola IMT Alti Studi di Lucca e Scuola IUSS di Pavia, costituiscono JoTTO, l'Ufficio di Trasferimento Tecnologico impegnato sul tema della valorizzazione della ricerca e della terza missione universitaria. A Casarosa abbiamo chiesto di raccontarci il suo lavoro e la sua opinione sul MIT. 

Quando nasce e come si sviluppa l'attività del vostro ufficio?

L'U.O. Valorizzazione Ricerca nasce nel 2005, quando la Scuola decide di dotarsi di un ufficio centrale, a supporto di docenti e ricercatori, dedicato alle attività di trasferimento tecnologico. Viene inoltre individuato un delegato del Rettore al trasferimento tecnologico, il Prof. Andrea Piccaluga, docente di Management e Monia Gentile, ingegnere elettronico con esperienza in ricerca presso l'istituto di Biorobotica della Scuola Sant'Anna, viene incaricata di assumere il ruolo di Responsabile dell’U.O. Valorizzazione Ricerca, nell’Area Finanza, Programmazione e Ricerca, coordinata da Barbara Morelli. Negli anni successivi, l'organico aumenta gradualmente con l'assunzione di Alessandra Patrono, economista con esperienza in ricerca presso l'istituto di Management della stessa Scuola ed in seguito, grazie alle borse di ricerca regionali (AFR) e agli assegni di ricerca finanziati dal Ministero dello sviluppo economico, l'ufficio arriverà ad annoverare 5 persone: Monia Gentile, Alessandra Patrono, Elisa Grassi, Marco Casarosa e Fabio della Valle. Il 1° ottobre 2015, su stimolo del Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, nasce JoTTO il Joint Technology Transfer Office, ossia l'Ufficio congiunto delle Scuole Superiori toscane, comprendente quindi l’ufficio Servizio alla Ricerca e Trasferimento tecnologico della Scuola Normale Superiore di Pisa, l'U.O. Valorizzazione Ricerca della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, Ufficio Ricerca, Gestione Progetti e Trasferimento Tecnologico della Scuola IMT Alti Studi di Lucca. Il 1° aprile 2017 l’U.O. Attività di Terza Missione della Scuola Universitaria Superiore IUSS Pavia entra a far parte di JoTTO. L’U.O. Valorizzazione Ricerca e JoTTO si occupano di gestione della proprietà intellettuale nell’ambito degli accordi con gli enti esterni coinvolti attraverso progetti europei, nazionali o commesse di ricerca; valorizzazione e diffusione dei risultati della ricerca universitaria favorendone l'utilizzo presso imprese ed enti; rafforzamento dei legami con l’industria per mettere a disposizione delle imprese nuove tecnologie, conoscenze, personale di ricerca e strutture; supporto ai docenti e ricercatori nell'individuazione delle ricadute produttive e commerciali delle loro scoperte, anche attraverso la creazione di "imprese spin-off"; consulenza sui temi del trasferimento tecnologico in particolare e della valorizzazione dei risultati della ricerca scientifica e della Terza Missione più in generale; organizzazione di eventi formativi e informativi sui temi della proprietà intellettuale, della creazione d’impresa e della collaborazione con il mondo dell’industria.

Quanto può essere utile un evento come il Meet in Italy per gli uffici di trasferimento tecnologico e per i ricercatori?
L’U.O. Valorizzazione Ricerca e JoTTO partecipano da tempo al Meet in Italy e personalmente ho preso parte all’edizione del 2016 a Roma, del 2017 a Torino e prenderò parte alla prossima edizione di Bologna. Abbiamo sempre partecipato con entusiasmo e promosso l’iniziativa presso i nostri ricercatori, trovando spesso buoni riscontri. I ricercatori ci hanno affiancato durante l’evento oppure ci siamo fatti portavoce delle loro attività di ricerca, sia per quanto riguarda la promozione delle loro competenze con l’obiettivo di identificare partnership per una collaborazione di ricerca ma anche per la promozione della proprietà intellettuale della scuola, e dei brevetti in particolare. In questo caso abbiamo proposto la concessione di una licenza piuttosto che la cessione del titolo alle aziende interessate.  Da un punto di vista quantitativo le interazioni sono sempre state molte, purtroppo poche si sono rivelate effettivamente efficaci, spesso molti partecipanti sono in cerca di opportunità di partnership con altre aziende o fornitura di servizi, quindi la nostra offerta tecnologica e di ricerca di qualità non rappresentava sicuramente una priorità.  Come Scuola Superiore però puntiamo certamente alla qualità delle operazioni, per questo siamo soddisfatti di alcuni incontri efficaci che hanno portato discreti sviluppi in termini di collaborazioni di ricerca e ampliamento del nostro network. Sicuramente un evento come il Meet in Italy è un’occasione per incontrare in tempi brevi molte realtà anche internazionali e quindi ottimizzare tempi e risorse.

In che modo, secondo lei, si potrebbe migliorare e far crescere il MIT?
Credo che l’attività di matching prima dell’evento sia fondamentale, già nelle precedenti edizioni ho cercato di contattare coloro che avrei incontrato per agevolare l’incontro di persona e approfondire già in quella sede sugli interessi complementari e le modalità con cui instaurare una collaborazione. È fondamentale ottimizzare i tempi, visto che gli incontri sono giustamente brevi. Anche l’attività degli organizzatori è ottima, proprio in questa fase dove molte volte alcune controparti mi sono state suggerite. Si potrebbe migliorare il matching invogliando chi è meno attivo sulla piattaforma a pre-interagire con coloro che si propongono e che attraverso i messaggi individuali provano e rendere più efficace il processo conoscitivo.
 

 

Per approfondire:

- Meet in Italy for Life Sciences

- www.jointto.it 

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