Monitoraggio e contenimento del SARS-CoV-2: l’aiuto arriva da Compliance, startup affiliata al Distretto

Una piattaforma web in grado di monitorare i casi sospetti di Covid-19, intercettando in anticipo i potenziali focolai: si chiama TosCovid il software sviluppato da HuCare, start-up affiliata al Distretto, che opera nel campo dell’innovazione tecnologica in ambito medico. TosCovid sarà utile per il contenimento e il monitoraggio dell’epidemia nonché la gestione della “fase 2” verso la quale il Paese si sta avviando, ed è già resa disponibile in forma gratuita e utilizzata da molti medici di tutta Italia.

Nelle scorse settimane l’esigenza di monitorare e mappare i casi sospetti di COVID19 e seguirne l’evoluzione è stata sentita dai medici di tutta Italia, che si sono attrezzati con gli strumenti al momento disponibili, non sempre caratterizzati dall’elevata componente tecnologica. TosCovid va incontro a questa domanda, fornendo uno strumento unico in grado di aiutare da un lato i medici di medicina generale nella gestione clinica dei pazienti sospetti e dei Covid-positivi e dall’altro a svolgere un’attività epidemiologica di geolocalizzazione dei casi non conteggiati dall’Igiene Pubblica. Dati che, letti in modo aggregato, possono permettere alle ASL e ai medici di medicina generale di individuare potenziali microfocolai con diversi giorni di anticipo. I dati raccolti saranno poi disponibili in forma anonima per permettere successive analisi sulla diffusione dell’epidemia in ottica open science.

“La medicina generale può intercettare con molti giorni di anticipo i casi sospetti di Covid-19”, dichiara Giacomo Sebregondi, Ceo di HuCare e promotore dell’iniziativa, realizzata grazie all’intuizione del Dott. Alessandro Bonci e in collaborazione con alcuni medici toscani e con alcuni rappresentanti del Movimento Giotto, autori della versione non digitale del Registro per il telemonitoraggio dei CASI SOSPETTI COVID19. “Parliamo di un tempo che va da 3 a 10 giorni, preziosi per l’attivazione delle misure di isolamento e la prevenzione dello sviluppo di un focolaio”, aggiunge Sebregondi.

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